Pandoro senza glutine

Un Pandoro senza glutine per uno splendido Natale!

 

Il Pandoro senza glutine si sa, non è una preparazione semplice da riprodurre e non è facile ottenere un risultato che, come sapore, assomigli all’originale.
Sono celiaca dal 2003 ed è dal Natale del 2002 che non assaggiavo un Pandoro come si deve.

Che poi io, fin da piccola, ho sempre preferito il tipico dolce veronese al milanese cugino Panettone; adoravo il rito dello zucchero a velo nella busta e mi piaceva guardare il mio papà che lo scuoteva fino a farlo diventare tutto bianco.

Anche se son passati tanti anni, ricordo ancora il burroso sapore scioglievole che riempiva la mia bocca e il profumo del Pandoro caldo che inondava la casa.

Purtroppo, dopo la diagnosi, ho dovuto rinunciare del tutto a questi sapori perché il Pandoro è l’unico dolce che in versione sglutinata nessuno (nemmeno le più famose aziende o pasticcerie artigianali) è mai riuscito a replicare fedelmente.

Tutto però ha una fine e anche questa negativa realtà finalmente ha visto la sua ultima ora tramontare perché ad illuminare il mio nuovo giorno è arrivata la magica miscela Grandi lievitati di Ori di Sicilia.

Avevo già utilizzato questo mix per ottenere la mia splendida Colomba pasquale e adesso che ho sfornato anche il mio Pandoro, vi consiglio vivamente di provare questa miscela perché ha davvero la magia in sé!
Boris Bongiovanni, che io ringrazio infinitamente per avermi inviato i suoi mix, è il titolare di questa azienda familiare ed è un giovane imprenditore che ha a cuore la soddisfazione dei celiaci e la qualità della materie prime. Le loro miscele sono tante e ognuna è mirata ad uno specifico tipo di preparazione.
Potete trovare le indicazioni per effettuare il vostro ordine su questo sito.

Veniamo dunque al Pandoro senza glutine.

Il risultato di questa preparazione (tutto sommato facile e alla portata di tutti) è stupefacente; la texture è davvero somigliante alla versione convenzionale e il profumo e il sapore mi hanno letteralmente fatto salire le lacrime agli occhi perché, credetemi, mi hanno riportata indietro nel tempo!

Ori di Sicilia per grandi lievitati

Un’altra persona che ringrazio continuamente per avermi fatto conoscere Ori di Sicilia e tutte le sue ricette, è la mia amica Rosa Maria Zito, che nel suo blog (Bibbia per ogni celiaco) ha pubblicato dettagliatamente la ricetta che anche noi andremo oggi a realizzare.
Rosa Maria è una persona eccezionale e generosa e condivide con piacere ogni segreto, suggerimento e piccolo utile dettaglio. Vi invito pertanto a visitare anche il suo sito soprattutto per guardare i suoi utilissimi video sul Canale YouTube.

Qualche consiglio per il vostro Pandoro

  1. Controllate la misura dello stampo come spiega qui Rosa Maria ovvero: mettetelo su una bilancia e riempitelo di acqua fino al bordo. Il peso dell’acqua (nel mio caso Kg 2,700) andrà diviso per 3 per ottenere la capacità dello stampo ed inserirvi la giusta quantità di impasto. Il mio stampo è dunque da 900 gr a cui dovrete sempre aggiungere un 10% di peso che andrà perso in cottura. Io ho pertanto inserito nello stampo 990 gr. di impasto (praticamente tutto)
  2. Accendete il forno sempre mezz’ora prima del momento previsto della cottura in modo che arrivi con certezza a temperatura. La modalità del forno che consiglio è quella ventilata (raccomandazione fattami dallo stesso Boris a discapito della funzione statica)  e la temperatura precisa varierà a seconda del vostro elettrodomestico. Il mio forno cuoce molto velocemente e per non bruciare il Pandoro son partita da 140° per poi aumentare a 150°.
    Se voi non avete questo problema potete usare i 150° per tutta la durata della cottura
  3. Il cioccolato bianco sceglietelo di ottima qualità e sbriciolatelo finemente prima di fonderlo altrimenti potrebbe giocarvi qualche brutto scherzo e rimanere gommoso e a pallini senza sciogliersi adeguatamente

Ecco dunque la mia ricetta, che poi è la stessa di Rosa Maria e la stessa indicata sulla confezione della miscela.
Io ho solo apportato delle piccole modifiche in base al mio gusto, al mio modo di lavorare l’impasto  e alla potenza del mio forno.