Special fried rice…ma che bei ricordi!


Ero giovanissima, senza legami, piena di speranza per il futuro e soprattutto, a pensarci ora, molto coraggiosa.
Avevo 23 anni e un sogno: andare a vivere nella città che avevo sempre sognato di vedere: Londra.
L’inglese era la mia passione; dalle canzoni, dai film, dai giornali (ricordate la rivista Speak up???) assorbivo tutto e mettevo da parte fino a quando, sicura di tutto l’inglese imparato in questa maniera e anche a scuola (molto di meno che dalle canzoni a dir la verità) ho deciso: lascio tutto e tutti e parto!
Il bello è che a 23 anni avevo già un lavoro a tempo indeterminato (altri tempi) e tutti mi prendevano per pazza ma io…come sempre ho seguito il mio istinto e tutta soletta con 3 valigioni ho messo il mio piede per la prima volta sul suolo inglese in un freddo 7 novembre 1993.
Non è stato facile, tutto quello che credevo di sapere si è dimostrato nulla rispetto a ciò che voleva dire vivere con gli inglesi e capirli, tanto più che loro facevano di tutto per mettermi in difficoltà.
Non era facile all’inizio andare a dormire con il mal di testa per lo sforzo di seguire i loro discorsi senza capirci una mazza, o lavorare alla reception di un hotel di Kensington e dover rispondere al telefono facendo finta 
che la linea si interrompesse  mentre in realtà ero io a riagganciare perché non capivo 
niente di quello che dicevano :))
E poi non c’era neanche Skype a lenire la nostalgia di casa ma solo il telefono caro caro carissimo come tutto in quella città e i miei soldi erano pochini…eppure…alla fine ce l’ho fatta a capirli!
Malgrado tutto, posso dire di aver vissuto l’esperienza più bella che potessi desiderare, l’anno più ricco di avvenimenti in tutta la mia vita (nascita dei figli a parte) e ho conosciuto gente di ogni nazionalità che ha contribuito ad arricchire la mia cultura, quella vera, quella della vita. 
Cosa c’entra tutto questo con la mia ricetta di oggi?
C’entra perché lo “Special fried rice” era il piatto preferito delle nostre cene ai ristoranti cinesi: riusciva a mettere tutti d’accordo, italiani, inglesi, irlandesi francesi e kenyoti. Il profumo di questo piatto, che finalmente ho potuto riproporre ora che finalmente ho la salsa di soia senza glutine, vi conquisterà 🙂
Non so se questa sia la ricetta originale, ma io lo ricordo così

Ingredienti (per 4 persone)
250 gr di riso Basmati
2 uova
1 cipolla bianca (meglio se cipollotto)
100 gr di piselli surgelati
100 gr di prosciutto a cubetti
500 gr di gamberetti freschi (io ho usato mazzancolle)
1 barattolo di germogli di soia (di quelli piccoli venduti a 3 conf.)
mezzo bicchiere di vino bianco
2/3 cucchiai si salsa di soia Tamari della Lima
olio Evo q.b.(se lo avete, olio di sesamo mi sa che va meglio)
1 cucchiaio di burro (io chiarificato)
Lessare il riso in abbondante acqua salata.
Lessare i gamberetti per qualche minuto in acqua salata.
Intanto in una padella antiaderente soffriggere il prosciutto e per 1 minuto e unire i piselli surgelati lasciando cuocere a fiamma moderata per qualche minuto. Sfumare con il vino bianco e continuare la cottura finché i piselli non saranno cotti. Aggiustare di sale e pepe e spruzzare con la salsa di soia.

Mettere in una ciotola.

Nella stessa padella rosolare ora i gamberetti, unire i germogli di soia sciacquati e scolati e spruzzare tutto  con la salsa di soia (io li ho tagliuzzati un po’ perché troppo grandi).

Preparare con le uova una frittatina molto sottile (io la faccio nel microonde con la funzione Crisp) e tagliarla a striscioline da unire al resto degli ingredienti nella ciotola.

Scolare il riso e saltarlo in padella con il burro finché non sarà bello rosolato (fried appunto) quindi, bagnarlo con un cucchiaio di salsa di soia. Mescolare gli ingredienti al riso e servire.

Con questa ricetta partecipo al contest di My Taste for food